Artemis: La prima città sulla luna
C**N
Decisamente più adatto ai ragazzi rispetto a "the martian"
Le dinamiche del libro sono raccontate con la solita accuratezza scientifica che caratterizza Weir. L'atmosfera, le motivazioni dei personaggi e la trama sono molto più leggere del suo primo bestseller, sono a tratti quasi "action" o "spy fiction" e mi hanno incuriosito, spero che esca un sequel!
T**S
Non all'altezza del primo libro di Weir, ci sono troppe ingenuità nella trama e nella protagonista
Il secondo libro di Andy Weir ci fa passare dalle missioni su Marte ad Artemis, la prima città costruita sulla Luna.Visto che i paragoni con The Martian sono inevitabili, affrontiamo subito l'elefante nella stanza.Come nel predecessore, la parte scientifica è accurata e ben spiegata, anche se in questo libro risulta meno onnipresente e meno intrusiva. Ovvero, la parte che aveva scoraggiato diversi lettori poco attratti dalle questioni meramente scientifiche è stata leggermente ridotta.Rispetto al predecessore, il libro è più "storia". Su Marte la storia era praticamente uno one-man-show dell'astronauta rimasto indietro, di come riesce a sopravvivere e a comunicare con la Terra, di come viene salvato. Qui invece abbiamo parecchi personaggi, degli omicidi, delle truffe e delle controtruffe, legami personali e famigliari. E una trama più complessa.Insomma, un libro meno scientifico e più "classico", se vogliamo.Molto bella l'ambientazione, con le bolle che compongono la città di Artemis, la scienza che le consente di sopravvivere, la politica che aveva portato alla creazione prima della gigantesca multinazionale in Kenya e poi alla creazione di questa futuristica cittadina spaziale.Interessante anche la trama, con al centro l'affascinante imprenditore privo di scrupoli e l'industria di estrazione dell'alluminio.La protagonista, per una volta, non è un'adolescente ma una ventiseienne, Jazz.Però i pregi della protagonista finiscono qui.Francamente, Jazz è un personaggio nato male, irrealistico, fasullo.E' praticamente un genio, eccelle in ogni cosa che fa, capisce tutto con una rapida lettura. Ma per una serie di scelte sbagliate in gioventù si è autoesiliata nei settori più poveri della città, decidendo di fare soldi in fretta e risalire la catena sociale. Come? Non di certo lavorando onestamente o mettendo a frutto le sue doti. No, facendo il corriere e imbastendo con un amico terrestre un'impresa di contrabbando.Quindi vive come una mezza criminale, ha allontanato quasi tutti gli amici che aveva, ha una vita sentimentale disastrosa alle spalle, non ha più rapporti con la sua famiglia, la polizia la guarda in cagnesco e cerca solo una scusa per deportarla sulla Terra.Una vera e propria bad girl che potrebbe essere un genio scientifico se solo volesse, e che schioccando le dita riunisce tutte le persone che ha allontanato rendendole disponibili a sacrificarsi per lei.Ah, tutto condito da atteggiamenti da dura e da continue battute sessuali, per mostrare di che pasta è fatta. Pasta immaginaria.Aggiungiamo il fatto che il finale rende ancora più assurdo questo personaggio, visto che la carta che usa alla fine come asso per giustificare la propria posizione è vagamente incompatibile con la sua povertà, e sembrerebbe più una millanteria che altro, non fosse che viene accettata senza battere ciglio? No, non ci siamo assolutamente.A parte la protagonista assurda (che è anche divertente da leggere, per carità, ma è irreale e fasulla come poche) lascia qualche dubbio anche la disorganizzazione a livello di sicurezza.Capisco sia una piccola comunità e che siano tutti amici e che nessuno sia così idiota da compromettere la sicurezza delle bolle visto che sarebbe un'azione suicida, ma la sicurezza dov'è?Perché non ci sono telecamere di sorveglianza ai portelli? Perché non ci sono rilevatori di un qualche tipo per eventuali intrusioni esterne? Perché il centro di controllo non è isolato dalle bolle?Insomma, le domande che tutti si fanno DOPO gli eventi del libro, perché non sono mai state prese in considerazione da nessuno dei cervelloni che gestiscono la città? E' assurdo e da incompetenti.Così come, del resto, l'intero piano al quale Jazz aderisce. Nessuno sembra pensare che bloccare o manomettere la sorgente di ossigeno della città possa essere una cattiva idea."Si, andiamo a mettere fuori uso la centrale che genera l'ossigeno che l'intera città utilizza per sopravvivere. Tanto abbiamo dei depositi esterni per sopperire alla chiusura della centrale, e poi si ripartirà con nuovi proprietari e tutti saremo contenti. Cosa mai potrebbe andare storto, del resto?"Bah,Una lettura veloce e piacevole, ben scritta e interessante nelle parti scientifiche, ma parecchio ingenua in alcune parti (il piano originale, il piano successivo di Jazz, il personaggio di Jazz).
A**O
Bello, ma..
.. non quanto sopravvissuto the Martian (che ho letto dopo aver visto il film). C'è da dire che magari l'aver visto il film di The Martian può avermi portato ad apprezzarlo/immaginarlo meglio, quindi se decidessero di fare un film su Artemis potrebbe cambiare un pò la mia opinione. In generale comunque valuto 4 stelle in quanto il libro è comunque molto interessante per chi è appassionato di Fantascienza e racconti Space verosimili..Questo racconto inizia un pò lentamente con una descrizione approfondita della protagonista e dell'ambietazione (vera protagonista che rende interessante il racconto), in modo da avere chiaro come funzionano le cose e quali sono le regole. Dopo quindi questa presentazione, in parte un pò noiosa, si apre subito l'avventura in cui si imbarca la protagonista a caccia di facile denaro, e sebbene sembri ad un certo punto che sia quasi tutto concluso (nonostante ci si ritrovi a metà libro), le cose iniziano ad andare male e prendere una piega sfortunata, sempre più sfortunata. Il finale diciamo che ad un certo punto ho pensato fosse immaginabile, salvo poi invece venire sorpreso da qualcosa che non credevo possibile. Consigliato a chi è piaciuto The martian e a chi piace la fantascienza.
R**S
A me è piaciuto
Sull'onda dell'entusiasmo, dopo aver letto con sempre maggior entusiasmo il famoso "Il sopravissuto, the martian" sempre dello stesso autore, mi sono precipitato a comprare questo libro.Certo, non potrete ritrovare la "solidità" e unicità del protagonista di the martian e neppure le ricostruzioni tecniche saranno così puntigliose. Però ritroverete, leggermente diluiti, gli stessi valori nel nuovo personaggio. L'ironia rimane, la storia è divertente con l'aggiunta anche dei nuovi tratti sexy e anche un po' "tamarri" della nuova protagonista, si è una ragazza!Il libro mi è piaciuto e si legge tutto d'un fiato.Non vedo l'ora che Andy Weir scriva un altro libro per andarmelo subito a comprare.
B**O
Non c'è due senza tre...
... sperando che il terzo ritorni sui livelli di 'Sopravvissuto - The Martian'.Il libro è ben scritto, ha un ritmo piacevole ed i personaggi sono particolari. La storia si articola tra la città di Artemis ed alcune location nel vuoto della Luna.Ambientazione: In The Martian si veniva proiettati letteralmente su Marte e si vivevano le 'mutande' di Watney, in Artemis invece c'è poco o niente della Luna nonostante l'ambientazione in una città, la prima, lunare: seppur venga descritta (in alcuni casi con dovizia di particolari) non sembra mai di esserci dentro. Chiuso il libro scompare, mentre, per raffronto, quella di Heinlein ne "La Luna è una severa maestra", rimane vivida per sempre.Azione: Durante le 'missioni' sul suolo lunare si rischia di perdere il senso dell'azione tra battutine che dovrebbero risultare come stereotipo femminile (ma quando mai!) e lunghe descrizioni tecniche di quanto succede: se da una parte mi sta bene che Weir, che ha dimostrato di sapere studiare e poi scrivere, si spieghi in maniera particolareggiata, dall'altra le attività di saldatura (sì, saldatura) non sono così 'fantascientifiche' da diventare il perno dell'intera narrazione, cosa che invece accade.Personaggi: Non ho potuto apprezzare la protagonista in quanto non ho provato nessuna empatia nei suoi confronti; anzi la trovavo noiosa e petulante. Inoltre ci sono dei personaggi che appaiono, giocano una parte essenziale e poi spariscono (Rudy) o che rimangono intrappolati in un mero rapporto epistolare con la Terra (Kelvin) per chissà quale motivo, visto che vengono forniti pochi particolari spiegazioni di background nelle lettere, salvo poi relegare chi le scrive ad un ruolo inespressoDa appassionato di fantascienza e dopo aver letto il primo capolavoro di Weir mi aspettavo ben altro, mi aspettavo di essere preso a calci fino alla superficie della Luna, di provare sensazioni nuove nel vuoto spinto o di sentire la tensione nel girare le maniglie di un airlock. E mi aspettavo più tecnologia. Il Gizmo usato su Artemis risulta efficace, ma tutto il resto sembra troncato per brevità: mentre in Limit di Schätzing c'è il pieno e, seppur non del tutto coerenti, le parti sulla Luna rimangono credibili e zeppe di innovazioni tecniche, in Artemis tutto si riduce a ... saldatura. Persino le antiquate tecnologie di Polvere di Luna di Clarke hanno portato il lettore a percepire tensioni, solidarietà umana, intelligenza, che per raffronto assomigliano molto a quanto succede prima del finale di Artemis. Però quello accadeva negli anni '60.Infine non avrei voluto di certo leggere a go-go della biancheria intima della protagonista o sui suoi ex fidanzati (almeno avesse concluso qualcosa, anche se non alla Farmer...). Gli stessi punti di forza dei personaggi, la diversità nella quale vengono raccontanti, sono rimasti inespressi. Peccato.Il libro gioca anche con la chimica, altra prova dell'intelligenza del suo autore, ma secondo me alla fine si brucia. Leggetelo perché Weir merita il nostro supporto per continuare a scrivere, non leggetelo perché volete andare sulla Luna: per quello ci sono i romanzi classici citati nella recensione.PS: nella mia versione non mi risulta l'errore di traduzione "silicon" con silicone anziché silicio.
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1 month ago
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